Sopravvivenza

Evidentemente la calma, la pace, la tranquillità non sono parole che appartengono alla mia vita. Io devo essere una alternativa e che se non c’è qualcosa a rompere le scatole non sono contenta.
Non so se me le vado a cercare tutte io, se è il karma, se è che magari la mia vita è una sitcom e non lo sapevo, se ho una calamita per la sfortuna, o se è che magari sono l’eroina romantica che deve lottare contro le avversità del suo destino che tanto finisce con una morte tragica.
So solo che se è il Karma, comporrò una lista di cose cattive che ho fatto e andrò a risolverle, proprio come in My Name Is Earl. In realtà non farò nulla di simile, perché mi manca la camicia di flanella a quadri, ma sarebbe fantastico aiutare le persone – se solo avessi una camicia di flanella a quadri -.
Questo mi ricorda che hanno sospeso quel programma e mi devasta ancora di più interiormente, voglio dire, io amavo quella serie tv.
Comunque vi spiego, ultimamente oltre ad avere un periodo di profonda instabilità psicologica (dove alterno fasi di euforia a fasi dove voglio gettarmi da una rupe), devo anche vedermela con l’esame di maturità imminente, una famiglia di pazzi, amici esauriti, gatti che sembrano evasi dall’area 51.
Per farvi capire, miei gatti hanno mangiato un pacchetto di cracker. Ma non hanno mangiato solo i cracker. Hanno mangiato un pacchetto di cracker con la carta dei cracker. Con. La. Carta. Che. Li. Conteneva. E non vi dico gli sforzi sovrumani per far sputare la plastica a Camilla e salvarle la vita, che di tutta risposta mi ha vomitato una palla di pelo il giorno dopo, sul letto. Sul cuscino.E
Stasera poi, dopo l’ennesimo pasto, mi sento malissimo e quindi arrivo alla conclusione che o il mio stomaco non regge l’insalata, o ho un’ulcera perforante, o al posto dell’aceto balsamico di Modena ho messo l’acido muriatico e quindi sto semplicemente morendo.
Questo per dire che non è che scrivo perché non voglio.
Perché  se sei me è già abbastanza difficile sopravvivere, figuriamoci aggiornare il blog.
Cercherò di farmi sentire il prima possibile.

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