Recensione critica: “Dov’è mamma orsa?”

Chi ha detto che Bernie Kirishiki non è seria? Mi è giunto all’orecchio il fatto che certa gente va a dire che non sono una ragazza seria e matura. Ne sono rimasta profondamente offesa. Ma non date ascolto a tali millantatori. Io, signorina Kirishiki, sono una fanciulla di esimia cultura. So ben tre lingue (l’italiano, l’inglese e pure l’americano), so suonare il flauto dolce della scuola media, ho visto il film di Napoleone (quello con la Bellucci), studio al Liceo Classico (no dai, okay, quest’ultima era tanto per scrivere qualcosa) etc.
Rifiutai il Nobel, perché oltre ad essere geniale, bella e simpatica ho il pregio di essere modesta. Dopo più rifiuti consecutivi non mi contattarono per non disturbarmi, perché sapevano che sicuramente avevo cose più importanti da fare, come: dormire, mangiare, guardare Doctor Who e dormire (e basta).
Inoltre io sono matura, lo si vede nelle reazioni composte ed appropriate che ho, tipo quando vinco i giveaway (si, si vincono i giveaway, nemmeno io ci credevo cioè GENTE C’E’ SPERANZA PER TUTTI).

Insomma, per dimostrare a tali scellerati che si sono profondamente sbagliati, inserirò una deliziosa recensione critica sul libro: “Dov’è mamma orsa?”.
Inizialmente ho pensato di fare una critica su un film o un libro qualunque, ma poi mi sono detta: no, serve qualcosa di innovativo. Perché la letteratura per l’infanzia non riceve l’attenzione che merita? Perché le letture under 6 non possono avere una propria recensione critica e accurata? Perché discriminare ancora nel ventunesimo secolo? Non siamo forse nell’era dell’innovazione? Non abbiamo forse un presidente di colore?  Non abbiamo forse l’Iphone? Non compriamo forse made in china?
E se i bambini, che sono il futuro, crescessero senza aver letto “Dov’è mamma orsa?” ? Se commettessero azioni violente dovute alla mancanza della lettura e della comprensione dei contenuti di questo libro? Se mancassero valori importanti nelle nuove generazioni, proprio perché “Dov’è mamma orsa?” è caduto nel dimenticatoio e non ha avuto il successo che avrebbe meritato?
Magari è solo un’ipotesi, un’eventualità.
Ma mettiamo caso che non lo sia.
Vogliamo condannare il mondo? Vogliamo porre fine all’umanità intera? E se proprio non vi interessa poi tanto il genere umano, volete davvero che Doctor Who o le vostre serie tv preferite finiscano? Io credo di no.
E’ il caso di non correre questo rischio.


Foto copertina.

Titolo: Dov’è mamma orsa?
ISBN: 9788860793164
Casa editrice: Emme Edizioni

Descrizione fornita da Amazon.it : “Aiuta Orsetto, Gufo e Volpe a trovare Mamma Orsa in questo fantastico libro gioco. Leggi la storia e divertiti a metterla in scena con le marionette contenute nel libro! Età di lettura: da 3 anni.”

La storia è questa: Orsetto non trova sua madre. 
Aiuto è un problema, cosa facciamo? Cerchiamo la mamma!
Un normale orso, venuto a sapere dell’assenza della madre, avrebbe organizzato una festa a casa sua con birra, fumo, orsette e musica dei Modena City Ramblers, ma questo Orsetto no, questo orsetto è responsabile, questo Orsetto magari vuole fare la festa con birra e Modena City Ramblers però prima di tutto viene la mamma.
Infatti “Dov’è mamma Orsa?” insegna la commovente dedizione di un giovin pargolo a cercare la genitrice e quindi a riscoprire il valore della famiglia.
In questa società deviata e corrotta, dove – oltre ai gusti musicali – manca il più grande valore ovvero la famiglia, “Dov’è mamma orsa?” tenta di recuperare le coscienze che faranno parte del nostro futuro.
Insomma Orsetto cerca la mamma, non la trova: tutto sembra perduto.
Ma in suo aiuto accorrono un Gufo e una Volpe. (Non ci è dato saperne il nome)
Orsetto è un Urside, Gufo è uno Strigide e Volpe appartiene alla famiglia dei canidi. Ma nonostante le differenze sono amici e si sostengono a vicenda aiutando Orsetto in un momento tanto delicato, senza alcuna esitazione e offrendosi volontariamente.
Questa storia infatti insegna il profondo valore dell’amicizia, che va oltre i confini razziali. 
Quindi non importa se avete l’iphone o il blackberry, non importa se siete mammiferi o meno, se siete metrosessuali o asessuali o semplicemente sessuali, se siete di destra o di sinistra, se siete leghisti o calabresi, se siete laureate o se siete veline, se usate facebook o twitter, se siete bianchi o neri o anche grigi o siete fantasmi e siete trasparenti: siate amici. 
I 3 amici cercano la madre di Orsetto, ma niente.
Orsetto sembra essere disperato, tanto da prendere il cellulare e chiamare “Chi l’ha visto” e magari andare come ospite in studio da Barbara D’Urso ma… alla fine…
La trovano.

Comprate il libro è molto bello.  Lo consiglio a tutte le età, ma non se avete meno di 3 anni, perchè allora non ve ne fate nulla (è dai 3 anni in su, c’è scritto su amazon, non lo dico io eh). E’ una storia di coraggio e di amicizia. I disegni sono carini.
Ma la cosa più bella è che in copertina ci sono delle marionette.
E mi pare un motivo più che valido per spenderci soldi.

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3 risposte a Recensione critica: “Dov’è mamma orsa?”

  1. Debh ha detto:

    Io sono appena capitata qui per caso e onestamente ti voglio già bene.

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